Saoirse |
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| Non mi mossi dal mio posto, restai lì ferma a guardare quella ragazza: era così giovane e nonostante la sicurezza che dimostrava, mi faceva tenerezza, sentivo che dovevo aiutarla, proteggerla, insomma, fare tutto quello che faceva un demone chiamato da un umano. Dopo che la ragazza mise a posto l'arma (qualcosa mi diceva che avrebbe reagito in quel modo, anche se nel profondo speravo non si "arrendesse" così facilmente) e sistemò la sedia, la osservai: il modo in cui giocherellava, o meglio torturava quel filo era buffo e sulle mie labbra comparve un sorriso, cancellando il ghigno di poco fa. Vidi che mi guardava con quei occhi pieni di domande, potevo sentire la sua confusione, ma soprattutto la sua frustrazione, allora mi avvicinai a lei, in quel silenzio assordante, rotto solo dai miei passi. Volevo capisse che non era mia intenzione farle del male, e speravo che nemmeno lei ne facesse a me (di solito le apparenze ingannano e chi si presenta con l'aspetto di un angelo, può essere peggiore del Diavolo..o quasi). Guardai la sedia davanti a me, nella speranza che mi invitasse a sedere.
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